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I favolosi anni sessanta, il decennio dell'ottimismo, del progresso, del boom economico, dei diritti civili, della minigonna, della dolce vita, dei media e della pubblicità, delle auto e dei mobili in serie, degli elettrodomestici, dello sbarco sulla luna, del cinema italiano e dei cantautori, contengono in sé anche contraddizioni e spinte opposte. Per Genova rappresentano un periodo di grande espansione, sia della città fisica sia delle aspirazioni, delle idee e degli stimoli culturali. Il volume ne racconta le grandi trasformazioni in questo periodo storico, dal concerto dei Beatles del 1965 alla costruzione del Biscione, dalle prime esposizioni di pop art alla nascita dell'arte povera, fino al ruolo svolto dall'Italsider come promotore d'arte contemporanea. Genova sessanta, dunque, come fucina di nuove energie e visioni esistenziali: la città delle moderne arterie di comunicazione e dei nuovi quartieri, degli oggetti del design e della grafica industriale, dell'immigrazione e della contaminazione, della sperimentazione nelle arti visive, delle gallerie e dei nuovi musei, delle performance e della poesia, dei volti di una società che cambiava correndo con fiducia verso il futuro, ma portando con sé già i limiti e i contrasti che ancora attraversano il nostro tempo.